di Sara De Carli
La Camera ha approvato le modifiche al nuovo Isee, togliendo dal reddito le indennità per la disabilità, come indicato dal Consiglio di Stato. Le novità nel decreto sulla scuola, in attesa di una revisione complessiva del Dpcm
Sì ai fondi per le scuole paritarie per gli insegnanti di sostegno, sì all’allargamento della carta di 500 euro per i diciottenni anche ai ragazzi con cittadinanza non italiana residenti in Italia e sì alla modifica all’Isee. La Camera ha approvato questa mattina il disegno di legge di conversione n.3822, per la conversione in legge del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca, già approvato dal Senato: 268 i sì, 121 i no e 9 gli astenuti.
Fra i temi più discussi, i 12 milioni di euro per gli insegnanti di sostegno nelle scuole paritarie: «Io penso che il dibattito non dovrebbe portarsi tra scuole – come è stato già detto con chiarezza – private e scuole pubbliche, perché sono scuole pubbliche tutte e sono scuole pubbliche in modo particolare anche le scuole paritarie. Il dibattito andrebbe centrato piuttosto tra ragazzi con disabilità e ragazzi senza disabilità», ha detto con chiartezza l’onorevole Paola Binetti. «Questa cifra è vincolata esattamente alla difficoltà che questi ragazzi hanno e a garanzia della loro libertà di poter scegliere fra le diverse opzioni esattamente come tutti gli altri. Questo non è un contributo alle scuole, è un contributo alle persone con disabilità».
Per quanto riguarda l’Isee, esso viene modificato come previsto dall’emendamento presentato dal Governo il 3 maggio, che prevede l’esclusione dal reddito disponibile «dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità» e contemporaneamente al posto delle franchigie attuali (eliminate) applica per tutti la maggiorazione dello 0,5 al parametro della scala di equivalenza, per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente. Si tratta – come avevamo spiegato con l’aiuto di due esperti come Carlo Giacobini e Daniela Mesini – di una norma transitoria che renda subito applicative le sentenze del Consiglio di Stato, che decadrà quando entrerà a regime il nuovo regolamento Isee uscito dalla revisione complessiva del Dpcm 159. La norma risponde alla confusione che si registra sui territori dopo le sentenze del Consiglio di Stato ma va a sacrificare la capacità selettiva ed equitativa dell’indicatore. (25 Maggio 2016)