di Mario Amendola – da La Voce del Trentino
I caregivers familiari non demordono! Giovedì scorso, 22 giugno 2017, alcuni rappresentanti del coordinamento nazionale delle famiglie italiane di disabili gravi e gravissimi sono stati ricevuti a Bruxelles al Parlamento Europeo dalla Commissione Petizioni.
L’audizione è stata chiesta da Maria Simona Bellini, che presiede il comitato, per il mancato rispetto dei diritti umani fondamentali dei caregivers familiari in Italia, dopo che il governo italiano per l’ennesima volta ha dimostrato quanto poco si interessa alle sorti dei suoi cittadini più bisognosi e meritevoli d’aiuto, mentre, quasi in tutti i Paesi della UE la figura dei caregivers è ormai ampiamente riconosciuta e tutelata con atti concreti, aiuti economici ed agevolazioni pensionistiche.
In particolare, lamenta il comitato: «il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha fornito con quasi due anni di ritardo spiegazioni considerate del tutto inadeguate anche dalla stessa commissione petizioni della UE, scaricando poi il problema al ministro del lavoro e politiche sociali Giuliano Poletti».
Alla fine del dibattito la commissione petizioni ha deciso di lasciare aperta l’istruttoria e di fare pressione sul governo italiano, affinché si giunga ad una rapida risposta a questo problema al quale l’Italia non trova, o non vuol trovare, soluzione nonostante le giuste richieste dei cittadini interessati inascoltati da oltre vent’anni.
Il rischio di un “procedimento d’infrazione” nei confronti dell’Italia prende sempre più corpo, considerando anche la propaganda istituzionale che rappresenta l’Italia come uno dei Paesi UE più attenti al welfare ed alla sanità ma che, nei fatti, produce solo leggi vuote ed incapaci di offrire alcun sostegno concreto alle situazioni di maggiore fragilità sociale.
I caregivers familiari italiani, che possono contare sull’attenzione dei senatori Laura Bignami e Aldo Di Biagio e delle europarlamentari Eleonora Evi ed Elisabetta Gardini, attendono ora la ripresa della discussione del Disegno di Legge 2128 in Commissione Lavoro del Senato e sperano che arrivi finalmente una risposta istituzionale e legislativa adeguata.