di Chiara Ludovisi da www.redattoresociale.it del 29 aprile 2022
Quando torneremo ad avere gli stessi diritti degli altri cittadini?
ROMA – “Possiamo vedere mia zia due volte al mese, solo per mezz’ora, rigorosamente se muniti di Green Pass. Sono regole rigidissime, come se fossimo ancora all’inizio dell’emergenza sanitaria”: la denuncia arriva a Redattore Sociale tramite la telefonata di un familiare. Uno dei familiari che non si rassegna a regole oggi incomprensibili e obsolete e tanto meno si arrende al fatto di poter far visita a sua zia così raramente. Ma se nel caso delle Rsa e degli anziani, si sono costituiti comitati e associazioni che reclamano questo diritto, nel caso della salute mentale la rassegnazione è più diffusa: “La verità è che molte delle persone ricoverate nelle strutture psichiatriche sono abbandonate a se stesse, anche dalle famiglie: la struttura è una soluzione che si tengono stretta, perché avere in casa queste persone è difficile, spesso impossibile. Quindi quasi nessuno protesta”. In questo modo, nel silenzio generale e lontano dai riflettori, queste strutture restano chiuse, per non dire blindate, con i familiari lasciati fuori dalla porta o dalla finestra, o ammessi a entrare solo periodicamente e per pochissimo tempo.
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