Con una lettera-blitz datata 21 dicembre e inviata esclusivamente ai Direttori Generali e ai Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale delle Asl romane, e “per conoscenza” all’Assessore alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, il Direttore della Direzione Benessere e Salute del Dipartimento Politiche Sociali del Comune di Roma, Dott.ssa R. Modafferi, annuncia, causa non disponibilità delle risorse finanziarie, l’interruzione del cofinanziamento da parte del Comune per il 2019, e quindi decretandone la fine, a partire dal 1/1/2019, delle attività culturali, sportive e risocializzanti portate avanti dai Centri di Salute Mentale delle tre ASL a favore delle persone con disagio psichico e/o sofferenza mentale.
Il provvedimento, che non è stato preceduto da alcun confronto con le istituzioni coinvolte e con le rappresentanze associative e consultive degli utenti dei servizi, fa riferimento ad una fantomatica, progettata attuazione di una “sperimentazione di un budget personale di capacitazione” presso i municipi il cui inizio sarebbe previsto “indicativamente nel mese di marzo/aprile2019”.
Si tratta evidentemente di una iniziativa irresponsabile che sconvolgerebbe e interromperebbe con gravissime conseguenze la continuità dei percorsi riabilitativi di centinaia di persone con sofferenza mentale e che mette drammaticamente in evidenza le carenze di una gestione burocratica insensibile ad aspetti fondamentali per la salute delle persone e il completo scollegamento fra le varie Istituzioni e i vari uffici coinvolti nell’attuazione di questi percorsi.
Una situazione da noi già più volte denunciata e che dovrebbe trovare nel Tavolo Interistituzionale, promosso dalla Consulta cittadina ed avviato da qualche mese presso l’Assessorato a Persona Scuola e Comunità solidale, la sede più appropriata di concertazione e di proposta agli organi amministrativi e politici competenti.
Né può tranquillizzare la “pezza” di risposta alle prime proteste mediante un anonimo comunicato stampa che fornisce solo affermazioni generiche che non cambiano la sostanza del problema.
Quando si afferma che verrà garantita continuità di tutti i servizi e le attività per la salute mentale, significa che la lettera della Dott.ssa Modafferi del 21 dicembre è stata annullata? E se sì con quali atti formali? Quali sono gli importi messi a bilancio 2019 per la salute mentale e sotto quali voci specifiche tali da garantire continuità di tutti i servizi?
La sperimentazione del budget di salute che, a quanto si afferma, dovrebbe partire a breve (quando?) è stata studiata e concordata con la Consulta Cittadina o con il Tavolo Interistituzionale? Altrimenti in quali segrete stanze e con quali invitati è stata decisa?
Cordiali saluti.
M. Cornacchia
Presidente Aresam