L’ebook spiega come creare case che ‘curano’ malattie mentali
Un progetto coordinato dalla Asl Roma 2 premiato in Europa
di ANNA RITA CILLIS da Repubblica.it/salute
DAI MANICOMI di un tempo agli appartamenti per chi soffre di malattie mentali. Ci sono voluti molti decenni per ripensare ai luoghi abitativi per persone con problemi psichiatrici ma è stato appena pubblicato un interessante e-book che mette i piedi nel futuro dall’housing, grazie al progetto Hero promosso dal dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Roma 2, coordinato da Massimo Cozza, (tra i più grandi del nostro Paese con un bacino di utenza di circa un milione e trecentomila abitanti) arrivato primo tra 114 italiani che si erano presentati al bando del programma europeo Erasmus+/2016. L’ebook, “Housing e salute mentale” è stato difatti appena pubblicato in cinque lingue, e contiene 132 indicatori di qualità, suddivisi in dieci aree chiave a uso delle comunità locali. Un progetto che spazia dalla presenza di parchi e occasioni di socializzazione alla possibilità di accedere a Internet.
A monte un capillare lavoro portato avanti nell’ultimo anno in cinque paesi partecipanti al progetto attraverso 25 focus-group realizzati a Roma, Atene, Zagabria, Gent, Lier e Bornem e a Liverpool: 249 persone in tutto tra pazienti, familiari, operatori dei servizi dei sanitari e semplici cittadini.
Il team internazionale ha anche analizzato 65 documenti sul tema dell’housing, pubblicati negli ultimi 30 anni. Ma la vera particolarità del progetto è come realizzare appartamenti abitati da pazienti psichiatrici gravi supportati da una rete di rapporti e relazioni che consentano una riabilitazione e una migliore qualità della vita con il coinvolgimento diretto degli operatori sanitari non solo nell’assistenza ma anche nella costruzione di reti di sostegno e di rapporti sociali. In sostanza l’e-book vuole essere un contributo alla diffusione di esperienze ed idee sull’Housing, rivolto a tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno a che fare con esperienze di disturbi di salute mentale.
“Il progetto – spiega Flori Degrassi, direttore generale dell’Asl Roma 2 – s’inserisce a pieno titolo nel piano d’azione della Salute Mentale 2013-2020 promosso dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità. Hero ha attribuito valore allo scambio tra cittadini, utilizzatori dei servizi con i loro familiari, operatori della salute mentale, stakeholders, social workers, nella costruzione di un percorso integrato verso una qualità di vita che faciliti il benessere e l’inclusione sociale contro lo stigma e l’emarginazione”.