Nuovo attacco alla legge 180

di Marinella Cornacchia Presidente Aresam Onlus

Quanto si sta sviluppando nei dibattiti sulle affermazioni del Ministro dell’Interno, non ci coglie di sorpresa.
Ad ogni tornata elettorale, specialmente se sono prevalse idee di destra, uno dei primi attacchi è stato portato alla legge 180.
Come se fosse l’origine di tutti i mali ed una mala pianta da estirpare.
Tutte le volte la risposta della vera società civile non si è fatta attendere ed ha saputo arginare questa posizione retrograda che, partendo dalla non conoscenza della materia, tendeva soprattutto a sviluppare sentimenti di aggressività diretti alle fasce più deboli, colpevoli di osare richiedere attenzione e rispetto dei propri diritti. E anche questa volta ripartiremo.
La definizione di “assurda” data alla legge 180 dal Ministro dell’Interno mal si coniuga con i riconoscimenti che a 40 anni dalla sua promulgazione tale legge ha avuto nel mondo. Continue Reading…

Giù le mani dalla legge 180

Presa di posizione di Psichiatria Democratica sulle dichiarazioni del Ministro Salvini

Recenti fatti di cronaca, che hanno avuto come protagonisti pazienti psichiatrici, hanno sollecitato in qualche nostro nuovo ed inesperto governante la voglia di manicomio. Di nuova segregazione, di espulsione così come peraltroviene richiesto, giorno dopo giorno, in una monotona quanto asfissiante campagna mediatica, contro diseredati, bambini e donne costretti, per mille ragioni, a lasciare le loro case.
Temiamo si apra, con il passare dei mesi, un fronte più ampio.
Ora è la volta dei matti!
Contro questa tendenza che ci farebbe tornare indietro di decenni, agli anni tremendi delle violenze manicomiali e precipitare nell’abisso (questa sì sarebbe violenza) è indispensabile ed urgente che quanti in questi 40 anni di riforma psichiatrica hanno dimostrato, nei fatti, che il manicomio era “un dolore inutile” per dirla con la poetessa Alda Merini, ribadiscano con forza e determinazione che la via maestra per rispondere alla sofferenza mentale (ed anche alla sicurezza) resta la costruzione di risposte articolate e differenziate sul territorio. Continue Reading…

Mai più morti per TSO

di Marinella Cornacchia

Riprendiamo e facciamo nostre le parole della sorella di Andrea, dopo la lettura della sentenza, divulgate dai maggiori quotidiani: «La morte di mio fratello deve avere un senso, deve iniziare un percorso. Mi auguro che qualcuno si metta intorno un tavolo e ragioni sui TSO, perché le cose cambino. Mi auguro soprattutto che il cammino sia fatto per aiutare le famiglie… I malati vanno ascoltati…Quello che è successo a mio fratello non deve succedere mai più a nessuno…».
Noi vorremmo aggiungere che anche le famiglie devono essere ascoltate. Cosa che nel caso di Andrea e di tanti che, come lui, hanno perso la vita per un TSO, non è stato fatto e si è scelta la via della forza, così deleteria e troppo spesso rivelatasi controproducente. Continue Reading…

DIRITTI – LIBERTA’ – SERVIZI per la salute mentale, Roma 11-12 maggio 2018

di Marinella Cornacchia

Grande partecipazione di pubblico alla due giorni sulla salute mentale promossa dall’Unasam nella sala della Protomoteca in Capidoglio per i 40 anni della legge 180, la legge Basaglia. Tanta partecipazione dimostra che la resilienza dei famigliari e degli operatori, a vario titolo coinvolti, ha ancora un ampio margine di reattività. Positivo è stato anche il rilancio che dell’anniversario e delle varie iniziative correlate hanno dato le reti televisive ed i canali telematici. Sarebbe importante che su questo tema i riflettori non si spengano perché, come molti relatori hanno evidenziato, la cura della salute mentale sta coinvolgendo un sempre più alto numero di cittadini.
Gli interventi che si sono succeduti hanno rappresentato il quadro attuale della situazione che a fronte di una Legge, appunto la 180 del 1978, che pur considerata dall’OMS come una delle più rispettose dei diritti delle persone con disturbi mentali, viene però ancora attuata sul nostro territorio nazionale a macchia di leopardo, con punte di eccellenza (purtroppo a distanza di 40 anni ancora poche) e con tante sacche di non attuazione e livelli minimi di assistenza. Continue Reading…

Verso il quarantennale della legge 180

di Anna Maria De Angelis

E’ mattina, 19 aprile, leggo la Repubblica.
Come al solito sfoglio il supplemento l’Editoriale di  Aldo Moro, per ricordare , per ricordarmi. Rivedo le immagini di quegli eventi, sento l’eco dei leader di partito. Io c’ero.
Una pagina, tra le altre, che non riguarda lo statista democristiano mi colpisce di più. E’così vicina al percorso di tante vite. Il  titolo di testata è: Manicomi, comincia l’ultimo atto.
Parole, frasi che innescarono una nuova speranza, “finalmente liberi”, ma che sono intrise di dolore, di sofferenza, di tanta salita camminata e di tenacia, perchè sì, i manicomi non vanno migliorati o camuffati, vanno distrutti.
E’ scritto che la legge sarà approvata entro aprile, ma la sua approvazione slitterà a maggio, il 13 maggio, con il n° 180.

Nasce la prima cooperativa sociale per l’inserimento di soggetti svantaggiati – 16 dicembre 1972

da www.memoriecooperative.it

Con la collaborazione di alcuni psichiatri, tra i quali Franco Basaglia, un gruppo di pazienti psichici del manicomio di Trieste e vari operatori del settore fondano la Cooperativa Lavoratori Uniti (CLU), primo esempio di cooperativa sociale per l’inserimento o il reinserimento di soggetti svantaggiati nel mondo del lavoro. La cooperativa fu una sorta di verifica di un nuovo metodo terapeutico, che riconosceva la qualifica di socio lavoratore a quei pazienti che in precedenza erano costretti a lavorare solo in nome dell’ergoterapia, senza alcuna retribuzione e senza diritti civili. Associava psichiatri, operatori del settore e malati mentali, con il duplice scopo di svolgere una funzione sociale – di aiuto ai disagiati – ma anche, in maniera subordinata, imprenditoriale, perché comunque i soci lavoravano come addetti ai servizi di lavanderia, come custodi o come artigiani in laboratori dedicati. L’approccio al lavoro della quasi totalità dei malati fu caratterizzato da una serietà quasi maniacale, per cui, in determinate mansioni, come quelle di pulizia, i risultati superavano in qualità quelli delle tradizionali ditte private. Continue Reading…