Assegno al nucleo familiare (ANF) in cui sia presente un persona inabile

di  Avv. Nadia Delle Side da www.invalidi-disabili.it

L’assegno al nucleo familiare (ANF) è un sostegno economico erogato dall’Inps alle famiglie dei lavoratori dipendenti o dei pensionati da lavoro dipendente. Ha la funzione di sostenere le famiglie formate da più persone, con redditi compresi entro un determinato limite; anche l’ammontare dell’assegno è differente a seconda del numero dei componenti il nucleo famigliare e della loro particolare situazione, ossia se nel nucleo familiare vi siano componenti disabili, minori, ecc. Infatti, l’Inps dispone di tabelle per l’assegno al nucleo familiare distinte per tipologia e situazione familiare. In particolare, la tabella 14 ANF è quella riservata ai nuclei familiari con entrambi i genitori e almeno un figlio minore, in cui sia presente almeno un componente inabile, o ai nuclei familiari con entrambi i genitori, senza figli minori e con almeno un figlio maggiorenne inabile. In tal caso, ai fini del diritto all’assegno per il nucleo famigliare occorre che la somma dei redditi del nucleo sia costituita, almeno per il 70%, da redditi di lavoro dipendente o assimilati.

Ai fini del diritto all’Assegno chi è considerato inabile?

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Opg, svelato l’imbroglio, la lotta continua

Stefano Cecconi scrive sul ritorno agli OPG per la rubrica di Fuoriluogo su il Manifesto del 21 giugno 2017

Non siamo riusciti a cancellare quel comma maligno (art. 1 comma 16 lettera d), che rischia di riportare in vigore le norme dei vecchi OPG, contenuto nella Legge “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario” approvata alla Camera la settimana scorsa. Infatti, ponendo la questione di fiducia, il Governo ha impedito l’approvazione degli emendamenti che diversi deputati, della maggioranza e dell’opposizione, avevano presentato, accogliendo l’invito di StopOpg e di tutti coloro (più di duecento persone in 49 giorni) che hanno partecipato alla staffetta “IO Digiuno perché non devono tornare gli OPG” . Ma la discussione alla Camera, anche nelle posizioni espresse dal relatore, l’on. Ferranti e dal sottosegretario Ferri per il Governo, ha segnalato che la nostra mobilitazione ha colpito nel segno. Entrambi hanno ammesso che quella norma va in qualche mondo “disinnescata”.

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Cronaca della riunione del nascente coordinamento nazionale REMS

Questa breve “Cronaca” (non certo un Report che spetta al Coordinamento Rems) è una sintesi parziale del dibattito che si è tenuto nella riunione, come contributo di stopOPG. E come sempre osservazioni, precisazioni, aggiunte sono benvenute. Si è svolta a Bologna il 18 maggio (durante la conferenza SIEP) la riunione del nascente coordinamento nazionale REMS. Oltre 50 i partecipanti, prevalentemente operatori delle Rems e quindi dei Dsm; presente, come “ospite-amico e sostenitore”, il comitato stopOPG (rappresentato da Cecconi, Corleone, Amerini, Giannichedda, D’Anza, Rossi). C’è stata una bella discussione, centrata sul ruolo che gli operatori delle Rems (nelle rete dei servizi DSM) possono giocare affinché la riforma per il superamento degli Opg, e quindi della logica manicomiale, abbia successo.

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Tra Catania e Terni, la magistratura contro gli ultimi

di Gian Luigi Bettoli, presidente di Legacoopsociali Friuli Venezia Giulia

Appartenendo ad una specie particolarmente rara – quella dei marxisti e dei libertari – vivo certi accadimenti contemporanei con altrettanto scandalo quanto malcelata soddisfazione.

Scandalo, per le cose cui mi trovo ad assistere: un clima da basso impero, in un paese la cui economia si è arrestata, mentre i valori di civiltà precipitano e le istituzioni si decompongono. Soddisfazione: perché ne risultano confermate le chiavi di lettura di fondo dei fenomeni, e quindi la dirittura di marcia dell’impegno etico-sociale. Come scrisse Giorgio Ruffolo: il capitalismo ha i secoli contati. Bisogna quindi avere il senso della lunga durata; ma sapere di essere sulla giusta via rafforza la paziente coscienza storica.
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Sfrattopoli: associazioni di volontariato e terzo settore colpiti da provvedimenti amministrativi criminali

di Rita Mazzeo – da il Corviale, giornale delle periferie

Si pensava di aver toccato il fondo con Mafia Capitale e invece leggiamo su carte e cartelle impazzite che chi persegue il bene comune e combatte ogni giorno il degrado a Roma è più criminale di chi ha lucrato per anni sul disagio. Sono le cifre a dirlo: 100 milioni di euro è il danno erariale ipotizzato dalla Conte dei Conti, nell’ambito della inchiesta erroneamente chiamata “Affittopoli”, per canoni di locazione non riscossi su immobili che il Comune ha concesso, a partire dagli anni ’80, per uso sociale, contro i 21 milioni circa quantificati per Mafia Capitale.

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Lettara alla Sindaca Raggi

Gentile Sindaca Raggi,

Siamo un folto gruppo di Associazioni Onlus che operano a Roma, formate da cittadini che svolgono attività sociale.
Siamo stati gli antesignani della sussidiarietà, o del retake, parola oggi molto più di moda.
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