di Marinella Cornacchia pubblicato da www.exposalutementale.it il 18/11/2021
Foto di TanteTati da Pixabay
Da anni le associazioni di familiari e di utenti chiedono il ripristino dell’organico dei servizi di salute mentale falcidiato come non mai nel corso di questo ultimo decennio. Il Covid-19 ha ulteriormente dimostrato quanto la “coperta” fosse drammaticamente ridotta per poter coprire e rispondere ai bisogni, al diritto di cura e di riabilitazione di tutti coloro che si rivolgono al servizio pubblico.
Negli ultimi tempi qualcosa si è mosso e nuove leve, pur se centellinate, stanno arrivando nei servizi territoriali.
Quello che però ora si evidenzia è che c’è una rilevante differenza tra il modus operandi a cui eravamo abituati prima rispetto ad oggi. E non parlo di favoritismi, parlo di attività vissute come missione e non come lavoro standardizzato.
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