di Massimo Cozza da www.repubblica.it/salute del 10/05/2021
C’è la felicità di chi torna alla vita di prima e la paura di chi quella vita non ce l’ha più. Di chi ha perso il lavoro, o la casa. Il virus non è democratico nella ripartenza
Le riaperture, conseguenti al miglioramento dell’andamento della pandemia, rappresentano non solo la possibilità di una ripresa delle attività economiche e sociali, ma hanno anche un effetto positivo sulla psiche di una parte importante degli italiani. In coincidenza con maggio, mese della salute mentale.
Questa volta apprezzeremo ancor di più comportamenti che prima erano vissuti quasi come semplice routine. Potere incontrarsi con gli altri, ritornare alla scuola in presenza, andare al ristorante, frequentare cinema, teatri, musei, riprendere le attività sportive, avere il piacere di poter pensare di ritornare a viaggiare, dopo un lungo periodo di privazioni, sono psicopillole di ottimismo. Ma non per tutti.
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