Salute mentale, pazienti ancora isolati: “In alcune strutture si entra due volte al mese”

di Chiara Ludovisi da www.redattoresociale.it del 29 aprile 2022

Quando torneremo ad avere gli stessi diritti degli altri cittadini?

ROMA – “Possiamo vedere mia zia due volte al mese, solo per mezz’ora, rigorosamente se muniti di Green Pass. Sono regole rigidissime, come se fossimo ancora all’inizio dell’emergenza sanitaria”: la denuncia arriva a Redattore Sociale tramite la telefonata di un familiare. Uno dei familiari che non si rassegna a regole oggi incomprensibili e obsolete e tanto meno si arrende al fatto di poter far visita a sua zia così raramente. Ma se nel caso delle Rsa e degli anziani, si sono costituiti comitati e associazioni che reclamano questo diritto, nel caso della salute mentale la rassegnazione è più diffusa: “La verità è che molte delle persone ricoverate nelle strutture psichiatriche sono abbandonate a se stesse, anche dalle famiglie: la struttura è una soluzione che si tengono stretta, perché avere in casa queste persone è difficile, spesso impossibile. Quindi quasi nessuno protesta”. In questo modo, nel silenzio generale e lontano dai riflettori, queste strutture restano chiuse, per non dire blindate, con i familiari lasciati fuori dalla porta o dalla finestra, o ammessi a entrare solo periodicamente e per pochissimo tempo.

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Sostegno all’ASARP

Lo sfratto della sede dell’Associazione ASARP di Cagliari è un ulteriore segnale di attacco ai familiari delle persone che soffrono di disturbi mentali. Non possiamo accettare che vengano cancellati 36 anni di lotta a tutela dei diritti di questi cittadini. Non possiamo accettare che non si trovi un’alternativa perché possano continuare a svolgere il loro compito più che meritorio, compito che invece dovrebbe ottenere un maggior riconoscimento e rispetto da parte delle Istituzioni.

Se per altri settori il lavoro dei volontari viene premiato, e diciamolo anche giustamente, non si riesce a comprendere perché coloro che si occupano di salute mentale vengano invece puniti per il loro operato.

Come Associazione di familiari, non possiamo che essere dalla parte delle giuste rivendicazioni dell’ASARP.

8 marzo 2022

Una camelia e una mimosa. La stima e la femminilità.
Tronco, rami, foglie, fiori e “nascoste” nel profondo… radici.
Vitali, forti ma sensibili alle attenzioni, le radici rappresentano la fonte nutritiva, la forza, la risorsa primaria affinché la pianta possa, nonostante le tempeste, crescere e fruttificare.
Un pensiero per celebrare tutti noi, per ricordarci ogni giorno la bellezza e l’onore del dedicare attenzioni e cura a esseri speciali e delicati, ma anche forti e ricchi di risorse spesso nascoste… come le radici.

“Una persona che si prende cura di un’altra rappresenta il valore più grande della vita” (Jim Rohn)

Famigliari ARESAM Bracciano

Manifestazione nazionale per la Pace 5 marzo – Roma

Fonte CSV Lazio

“È una inaccettabile follia ed una pericolosissima regressione storica. Non ci sono altre parole per commentare ciò che è successo e sta succedendo in Ucraina.
Questo è il tempo di dichiarare la pace e non la guerra.
Le guerre costituiscono una criminale sequela che ha le caratteristiche del circolo vizioso: guerra chiama guerra”.

Queste parole riprese dall’Appello della Tavolo per la Pace rispecchiano il pensiero di molti che in questi giorni assistono attoniti all’evoluzione di un conflitto scaturito nel cuore dell’Europa e che mette in discussione la costruzione di un percorso di Pace sviluppato in oltre 70 anni.

Leggi la lettera di adesione alla manifestazione della Presidente CSV Lazio Paola Capoleva.

Il bonus psicologo? Progetto spot, ha solo un effetto illusorio

di Massimo Cozza da la Repubblica – Salute del 01/03/2022

Alla fine il “bonus psicologo” è arrivato nel Milleproproghe approvato dal Parlamento, con due diverse progettualità contenute nello stesso emendamento finale, una tesa al potenziamento del servizio pubblico, l’altra di natura privatistica rispondente alla politica del voucher, con un impegno economico complessivo quasi simbolico.
Al di là dell’enfasi mediatica e politica, rispetto ai 50 milioni bocciati nella Legge di Bilancio, vengono stanziati 20 milioni di euro, dei quali 10 destinati ad assunzioni per i servizi di salute mentale delle ASL, con un segnale positivo per il SSN, ed altri 10 per il vero e proprio “bonus psicologo”, che potrà riguardare una platea molto ristretta di circa 16mila cittadini, da regolamentare con successivo decreto interministeriale.

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Ancora un’altra vittima della contenzione

di Marinella Cornacchia Presidente A.RE.SA.M. ODV

Wissem Abdel Latif si è aggiunto al già lungo elenco di morti in SPDC o durante le procedure di TSO.
Continuiamo a chiederci perché tutto questo, malgrado i reiterati appelli, le azioni giudiziarie.
Esperienze negative nel passato ce ne sono state, tante, troppe e dopo ogni drammatico evento abbiamo ascoltato e letto fiumi di parole contro questo modo di operare. Poi le luci si spengono e tutto rimane come prima. Fino alla morte successiva.
Ora però la stessa Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, alla luce del continuo ripetersi di questi fatti, per la prima volta ha messo sotto sorveglianza lo stato Italiano su questa pratica, molte volte utilizzata per sopperire alla carenza di medici e infermieri.
Che un’indagine debba essere svolta è fuori di ogni dubbio, ma si dovrebbe partire esaminando correttamente come è stato ridotto, a forza di ridimensionamenti e tagli, tutto il sistema territoriale della salute mentale. Solo in questo modo si potrà, forse, porre rimedio una volta per tutte a carenze organizzative, strutturali ma soprattutto culturali che stanno portando l’Italia indietro di oltre 40 anni nell’approccio alla cura e alla riabilitazione delle persone che soffrono di disturbi mentali.

Bonus Salute Mentale: quando la soluzione è peggio del problema

Grande risalto ha avuto nei giorni scorsi la proposta di un emendamento alla Legge di Bilancio che introduce un Fondo di 50 Mln di Euro per il c.d. Bonus Salute Mentale. La misura intende consentire nell’intenzione dei proponenti la possibilità di rivolgersi a un libero professionista psicoterapeuta ricevendo un contributo di € 150 se “over 18 a cui ancora non è stato diagnosticato un disturbo mentale” ed uno più consistente (da 400 a 1600 €) per proseguire una psicoterapia già avviata.

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