L’allarme del Bambin Gesù: “I giovanissimi si tagliano e tentano il suicidio: mai così tanti”

di Ilaria Betti da www.huffingtonpost.it del 19/01/2021

Via l’immagine dei fannulloni sdraiati sul divano con il cellulare. I giovani, che da quasi un anno vivono la pandemia, stanno soffrendo. E anche molto. A dimostrarlo è un dato condiviso da Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma: i tentativi di suicidio e autolesionismo sono aumentati del 30%.

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Verso la Conferenza Nazionale Salute Mentale 2021

Si è svolta il 12 dicembre l’Assemblea promossa dal coordinamento nazionale in preparazione della Conferenza nazionale Salute Mentale che sarà convocata dal Ministero della Salute a maggio 2021.

L’Assemblea si proponeva di aprire un ampio confronto e dibattito con gli operatori dei servizi di salute mentale, i familiari e le persone che utilizzano i servizi di salute mentale e vivono la condizione della sofferenza mentale, per costruire insieme un percorso condiviso che parta dai bisogni reali delle persone per una salute mentale di comunità orientata al pieno rispetto dei diritti umani e al riconoscimento dei diritti di cittadinanza (istruzione/formazione, casa, lavoro, reddito, relazioni sociali …).

Leggi il resoconto da  www.conferenzasalutementale.it e a questo LINK  vedi il video integrale dell’Assemblea

“Montecchio Precalcino, si rischia il ritorno al manicomio”. La denuncia di Coalizione Civica Schio

da www.ecovicentino.it  del 21 novembre 2020

E’ una denuncia pesante, quella che viene dai due consiglieri comunali di Schio di Coalizione Civica, Carlo Cunegato e Giorgio De Zen: le strutture residenziali del Centro Servizi di Montecchio Precalcino (l’ex ospedale psichiatrico di via Europa Unita) stanno involvendo e dopo anni di apertura al territorio delle Rsa frutto della chiusura dei manicomi con la famosa legge Basaglia, sarebbe ora in atto un tentativo silenzioso di trasformare le stesse in residenzialità sulla modalità proprio dei vecchi ospedali psichiatrici. Una denuncia che prende le mosse dai timori delle associazioni dei familiari degli ospiti.

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Nasce il Collegio nazionale dei Dipartimenti di salute mentale

da www.quotidianosanita.it del 26/11/2020

Servizio pubblico, indipendenza, multidisciplinarietà, promozione e consolidamento dei sistemi di salute mentale in Italia.
È su queste basi che si è costituito il Collegio nazionale dei Dipartimenti di Salute Mentale, con sede a Bologna. Obiettivi: accogliere le esperienze ed i problemi che si evidenziano sul campo e portare nei contesti istituzionali la voce di chi è chiamato a dirigere i servizi pubblici di salute mentale.
Il Collegio vuole essere luogo di confronto, di sintesi e di proposta culturale e istituzionale sugli ambiti tecnico-professionali, organizzativo-gestionali: hanno già aderito trenta Direttori di Dsm e per statuto potrà iscriversi chi abbia responsabilità organizzative e gestionali in un Dsm italiano, indipendentemente dal suo background professionale (psichiatria, neuropsichiatria infantile, psicologia, tossicologia etc…).

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Assistenza per i malati psichiatrici, “il Covid ha dimostrato che le strutture residenziali sono inadeguate e va evitato l’isolamento”

di Chiara Daina da www.ilfattoquotidiano.it del 19/11/2020

L’emergenza Covid, almeno durante la prima ondata, ha messo in croce i servizi per la salute mentale. Da un’indagine condotta dall’assessorato alle Politiche per la salute della Regione Emilia Romagna tra marzo e aprile 2020 è emersa una drastica e generale riduzione degli interventi psichiatrici rispetto agli stessi mesi del 2019. “Per il blocco delle attività sanitarie ordinarie, per la paura del contagio e perché non c’erano abbastanza dispositivi di protezione – dichiara Fabrizio Starace, direttore del dipartimento di Salute mentale dell’Ausl di Modena e presidente della Società italiana di epidemiologia psichiatrica (Siep) che ha collaborato al monitoraggio -.

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Telefonata di un padre a un figlio, in tempo di Covid, ospite di una comunità per la cura del disagio psichico.

Di D.F. socio ARESAM

Il poeta Edmond Jabes ha scritto che “noi uomini parliamo attraverso una ferita”. Dalla ferita aperta di mio figlio inizia un dialogo, dove la scoperta dell’altro si fa protagonista nell’imprevedibilità. Ascolto la sua parola che si libera del superfluo, di ciò che la vela e si presenta nella sua concretezza: una parola nuda che offre a me che l’ascolta il volto, il corpo, l’anima nei loro istanti più veri…di sofferenza. È voce che pone domande, chiede aiuto, annuncia debolezza, apre le porte a deserti infiniti, aridi, privi di vita. Devo assolutamente dare delle risposte vere, sincere, di speranza …che la sua vita cambierà. Chiedo conforto anche a quel che ancora resta della mia fede per raccogliere parole di sollievo…ma tutto diventa buio quando mio figlio pone fine alla telefonata citando la frase di un repper che io non conosco: “ …parlo con Dio che ha pianto e mi chiede scusa per quello che mi ha fatto”.
Ciao figlio mio dal tuo papà